Destinazione Italia – Accordi fiscali con le aziende: «Per 5 anni pagherai così»

Meno burocrazia per edilizia e appalti con il decreto semplificazioniI nuovi accordi fiscali previsti da ‘Destinazione Italia’ ammiccano alle imprese straniere che vogliono investire in Italia

Patti chiari e amicizia lunga. Nelle stanze della politica pare abbiano mosso da questo adagio per ripensare il sistema della fiscalità verso le aziende estere che intendono investire in Italia.

Nel piano ‘Destinazione Italia’, ecco una novità: un accordo preventivo tra aziende e fisco. In aggiunta alle misure fiscali che già abbiamo descritto, come credito d’imposta per ricerca e sviluppo e revisioni per l’abuso del diritto, sanzioni, il contenzioso e la disciplina delle transazioni con gli Stati black list. Secondo la tabella di marcia di Palazzo Chigi i ‘tax agreements’ dovrebbero debuttare in tempi rapidi, in anticipo su molte delle altre misure previste per il «medio periodo».

Nel dettaglio, questi accordi fiscali prevedono che per investimenti di una certa entità (non ancora quantificata con precisione), l’impresa e erario si accordino «in via preventiva e non modificabile» sugli oneri tributari che graveranno sull’investitore, ad esempio, per i primi 5 anni. A corredo dell’operazione l’Agenzia istituirà uno sportello dedicato, nell’ottica di un dialogo che potrebbe anche prevedere semplificazioni e sgravi sulle sanzioni.

A questo proposito, si parla di riduzioni per i casi di minore gravità e una depenalizzazione comunque entro «adeguate soglie di punibilità». Poi sul fronte del contenzioso, il piano parla di rafforzare la tutela del contribuente e incentivare la conciliazione. Anche qui i maggiori vantaggi dovrebbero essere per i casi meno gravi.