Torna l’obbligo di mediazione civile prima di fare causa

Torna l'obbligo di mediazione prima di fare causa - Quanto ne sai? Ecco il quizLa seconda vita della mediazione obbligatoria è cominciata sabato 21 settembre. Dopo lo stop della Corte costituzionale con la sentenza 272 depositata il 6 dicembre 2012, il decreto del fare (Dl 69/2013) e la legge di conversiione hanno dato una nuova chance al filtro obbligatorio per molte delle controversie civili proprio per dare un contributo a ridurre il contenzioso in ingresso.

Dal condominio ai contratti di locazione, dai patti di famiglia alle successioni, chi vuole fare causa dovrà prima rivolgersi a un organismo iscritto nel registro tenuto dal ministero della Giustizia. È quella che in gergo tecnico si chiama «condizione di procebilità», ossia la premessa per potersi rivolgere poi dal giudice. Anche se poi l’improcedibilità deve essere eccepita dalla parte citata o rilevata d’ufficio dal giudice non oltre la prima udienza.

Un ritorno al passato, insomma. Ma con più di una modifica. A cominciare dalla tempistica, dai costi e dal ruolo che viene riservato e affidato agli avvocati. Con un sistema che punta almeno a far sedere la controparte al primo incontro di mediazione. Proprio la partecipazione è stato il vero limite. A guardare, infatti, gli ultimi dati elaborati dal ministero della Giustizia, la quota di partecipazione media si ferma vicino al 30%, con declinazioni diverse a seconda della tipologia dell’organismo di mediazione. Una leva che può far aumentare anche il numero di accordi raggiunti, se si pensa che una volta su due in cui si siedono entrambi i «contendenti» poi tutto finisce con una stretta di mano e non si finisce davanti a un giudice.