Via libera del Consiglio dei ministri al 730 precompilato

downloadArriva nel 2015 il 730 precompilato, uno dei cavalli di battaglia del premier Matteo Renzi. Il Consiglio dei ministri, riunito nel pomeriggio, ha dato il via libera definitivo al Dlgs semplificazioni, uno dei decreti attuativi della delega fiscale approvata dal Parlamento lo scorso marzo. Disco verde di Palazzo Chigi a un ulteriore corposo pacchetto di provvedimenti, dalla legge di delegazione europea 2014 a un Dlgs che riordina la disciplina della difesa d’ufficio, da un decreto che attua la direttiva comunitaria in materia di utilizzo di opere orfane fino a tre regolamenti: le nuove procedure per l’utilizzo dell’8 per mille Irpef devoluta alla gestione statale; l’adeguamento del regolamento anagrafico della popolazione residente; l’adeguamento dell’ordinamento in materia di stato civile al riconoscimento dei figli naturali sancito dalla legge 219/2012. Dichiarato infine lo stato d’emergenza per le alluvioni che hanno colpito il mese scorso Genova e le province di Parma e Piacenza nonché per le avversità eccezionali che hanno interessato la Lombardia la scorsa estate.

Dichiarazione precompilata per 30 milioni di cittadini
Il Dlgs semplificazioni era sicuramente il provvedimento più atteso. Costretto a un doppio passaggio parlamentare che ne ha ritardato il varo, il decreto concretizza quella che il governo considera una rivoluzione nel rapporto tra fisco e cittadini: il 730 precompilato, che per quasi 30 milioni di italiani, dipendenti e pensionati, dovrebbe andare in porto già dal 2015. Con una serie di paletti e di distinguo: secondo le stime dell’agenzia delle Entrate il debutto delle nuove dichiarazioni avrà bisogno di un rodaggio di almeno due anni per essere completo di tutti i dati. L’anno prossimo, in sostanza, il 72% dei modelli sarà da integrare con altri dati, nel 2016 il 45,2 per cento. La colpa è della mancanza dei dati sulle spese sanitarie detraibili, che Asl e farmacie saranno tenute a comunicare alle Entrate soltanto dal 2016 grazie alla tessera sanitaria. Non è un caso che i professionisti del fisco, commercialisti in testa, temano di dover pagare di tasca propria i costi dell’annunciata semplificazione. A lanciare l’allarme è stato ieri in audizione alla commissione parlamentare di vigilanza sull’Anagrafe tributaria il presidente del Consiglio nazionale dei dottori commercialisti ed esperti contabili, Gerardo Longobardi, che contesta la norma per cui in caso di visto di non conformità il commercialista è tenuto a pagare le sanzioni, le maggiori imposte e i relativi interessi.

I 730 on line entro il 15 aprile
Soltanto in primavera, comunque, si scopriranno le carte. Le dichiarazioni precompilate saranno messe a disposizione on line entro il 15 aprile. I cittadini avranno due opzioni: accettarla così com’è oppure modificarla, rettificando i dati o aggiungendone di nuovi. Liberi di avvalersi dell’assistenza di professionisti o Caf. La scadenza per la presentazione è il 7 luglio.

Le altre semplificazioni
Non sarà più necessario presentare la dichiarazione di successione quando l’eredità devoluta al coniuge o ai parenti in linea retta ha un valore fino a 100mila euro e non comprende immobili o diritti reali immobiliari. Stop alla comunicazione alle Entrate per i lavori che beneficiano del bonus energia che proseguono per più periodi d’imposta. Alt al riaddebito in fattura delle spese di vitto e alloggio professionisti al committente: queste spese non rappresentano compensi in natura per chi ne usufruisce e non dovrà più operare la deduzione dell’ammontare quale componente di costo deducibile. Azzerati gli adempimenti per i rimborsi Iva fino a 15mila euro (oggi la soglia è di 5mila) e via i limiti all’ammontare dei rimborsi in favore dei contribuenti “non a rischio” per i quali non è necessaria la prestazione della garanzia a favore dello Stato. Semplificate le dichiarazioni delle società o degli enti che non hanno la sede legale o amministrativa in Italia, mentre sale a 10mila euro il limite per comunicare annualmente le operazioni con i Paesi nella black list dei paradisi fiscali. Per onlus, associazioni sportive dilettantistiche e proloco è prevista una detrazione forfetaria del 50% per prestazioni di pubblicità e sponsorizzazione. Si potrà infine detrarre l’Iva sulle spese di rappresentanza sostenute per l’acquisto di beni che hanno un costo unitario fino a 50 euro contro i 25,82 attuali.

Otto per mille anche alle scuole
Via libera definitivo di Palazzo Chigi al regolamento che, in attuazione della legge di Stabilità 2014, estende agli interventi per la ristrutturazione e la messa in sicurezza delle scuole l’utilizzo della quota dell’8 per mille devoluta alla diretta gestione statale. La tipologia degli immobili pubblici adibiti all’istruzione si aggiunge alle altre quattro già previste come destinatarie: fame nel mondo, calamità naturali, assistenza ai rifugiati,
conservazione di beni culturali.

Opere orfane: sì all’utilizzo
Approvato dal Consiglio dei ministri anche uno schema di Dlgs che attua la direttiva 2012/28/Ue sugli usi consentiti di opere protette da diritto d’autore, per le quali però l’autore o i suoi eredi non sono noti. Il provvedimento ne rende di fatto possibile l’utilizzo, ai fini della diffusione delle conoscenze, attraverso la riproduzione a fini di digitalizzazione, indicizzazione, catalogazione, conservazione e restauro, ovvero rendendole disponibili al pubblico per «migliorare l’accesso al patrimonio culturale europeo da parte dei cittadini dell’Unione». L’autore di un’opera ritenuta orfana potrà in qualsiasi momento mutare lo status dell’opera e ottenere un equo compenso dei diritti che gli spettano.

Un elenco nazionale dei difensori d’ufficio
Primo sì del Consiglio dei ministri anche a uno schema di Dlgs sulla difesa d’ufficio che, in attuazione della delega prevista dalla legge 247/2012, prevede che l’elenco dei difensori d’ufficio, oggi tenuto presso ciascun consiglio dell’ordine, venga unificato su base nazionale e affida al Consiglio nazionale forense la competenza sulle modalità di iscrizione e sul suo periodico aggiornamento. I criteri per iscriversi diventano più stringenti: cinque anni di pregressa esperienza in materia penale e, in alternativa, il conseguimento del titolo di specialista in diritto penale. I professionisti attualmente iscritti passeranno automaticamente all’elenco nazionale, a patto che dimostrino a un anno dall’entrata in vigore del decreto la presenza dei requisiti richiesti dalla nuova disciplina per il relativo mantenimento dell’iscrizione.Il nominativo del difensore d’ufficio sarà fornito all’autorità procedente dai consigli dell’ordine locali, ma secondo criteri dettati dal Consiglio nazionale forense.

Fonte: Il Sole 24 Ore