Garanzia Giovani è un opportunità concreta

downloadCresce il numero dei giovani ai quali è stata offerta un’opportunità concreta tra quelle previste dal programma Garanzia Giovani. All’1 giugno 2016, secondo il ministero del lavoro, i presi in carico sono 703.449, 4.150 in più della scorsa settimana, con un incremento del 22,4% rispetto al 31 dicembre 2015, data che segna la conclusione della “fase 1” del programma; tra questi, sono 339.597 quelli cui è stata proposta almeno una misura del programma, 2.665 in più della scorsa settimana, con un incremento, rispetto al 31 dicembre 2015, del 33,6%.

Aumenta anche il numero dei giovani che si registrano: all’1 giugno gli utenti complessivamente registrati sono 1.072.194, 4.195 in più rispetto alla scorsa settimana, con un incremento del 17,3% rispetto al 31 dicembre 2015. I giovani registrati, al netto delle cancellazioni, sono 918.360. In crescita il numero di giovani che stanno presentando le domande di finanziamento a SELFIEmployment, il fondo promosso dal ministero del lavoro e gestito da Invitalia, che eroga finanziamenti agevolati a tasso zero da 5mila a 50mila euro, senza necessità di garanzie reali e con un piano di ammortamento di sette anni: all’1 giugno i giovani che hanno iniziato l’iter on-line per l’ammissione al finanziamento sono 608 e 56 le domande già in fase di valutazione.

Procede anche l’attuazione di “Crescere imprenditori”, l’iniziativa nazionale promossa dal ministero e attuata da Unioncamere per supportare l’autoimpiego e l’autoimprenditorialitá attraverso attività di formazione ed accompagnamento all’avvio di impresa. Sono attualmente 604 i giovani che hanno superato il test on-line di valutazione delle capacità imprenditoriali richieste per partecipare alla formazione finalizzata alla redazione del business plan; 109 sono stati avviati ai percorsi, 32 li hanno già conclusi con profitto. Infine, quanto al progetto “Crescere in Digitale” promosso dal ministero del Lavoro insieme a Google ed Unioncamere (che offre agli iscritti al programma Garanzia Giovani l’opportunitá di approfondire le proprie conoscenze digitali attraverso 50 ore di training online) sono 62.558 i giovani iscritti e di questi 35.959 hanno completato il primo modulo e 5.313 hanno completato tutto il corso.

Le imprese che hanno aderito al progetto sono 2.441, disponibili ad accogliere 3.255 tirocinanti. Le imprese che decideranno di assumere il giovane al termine del tirocinio potranno beneficiare di incentivi fino a 12.000 euro.

Fonte : MilanoFinanza

Mutui e prestiti in ripresa. Nuovo minimo storico per il tasso medio sull’acquisto della casa

euro-banconote-k5oF--672x351@IlSole24Ore-WebIn ripresa il mercato dei mutui e dei prestiti in Italia, grazie alle mosse della BCE per allentare le maglie strette del credito. Nel mese di aprile 2016, il totale dei prestiti all’economia è risultato in crescita dello 0,36% (totale che include anche la pubblica amministrazione), con il totale dei finanziamenti in essere a famiglie e imprese che ha presentato una variazione prossima allo zero (-0,3%) nei confronti di aprile 2015, -0,4% il mese precedente e assai migliore rispetto al -4,5% di novembre 2013, quando aveva raggiunto il picco negativo ed è ritornato sui valori di aprile 2012. E’ quanto rivela il rapporto mensile dell’Associazione Bancaria Italiana (ABI) che spiega come sulla base degli ultimi dati ufficiali disponibili, relativi a marzo 2016, l’ammontare complessivo dei mutui in essere delle famiglie ha registrato un variazione positiva di +1,1% nei confronti di fine marzo 2015, confermando, anche sulla base dei dati sui finanziamenti in essere, la ripresa del mercato dei mutui. Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi i prestiti all’economia sono passati da 1.673 a 1.820,3 miliardi di euro, quelli a famiglie e imprese da 1.279 a 1.406 miliardi di euro.I tassi di interesse sui prestiti si sono posizionati in Italia su livelli ancora più bassi. Il tasso medio sulle nuove operazioni per acquisto di abitazioni si è attestato al 2,30% toccando il nuovo minimo storico (2,33% il mese precedente; 5,72% a fine 2007). Sul totale delle nuove erogazioni di mutui circa i due terzi sono mutui a tasso fisso. Il tasso medio sulle nuove operazioni di finanziamento alle imprese si è collocato all’1,85% (minimo storico), 1,90% il mese precedente e 2,03% a gennaio 2016 (5,48% a fine 2007). Il tasso medio sul totale dei prestiti è risultato pari al 3,12%, toccando il minimo (3,16% il mese precedente; 6,18%, prima della crisi, a fine 2007). Le sofferenze nette (cioè al netto delle svalutazioni già effettuate dalle banche con proprie risorse)a fine marzo 2016 sono pari a 83,6 miliardi di euro rispetto a 83,1 miliardi di febbraio. Il rapporto sofferenze nette su impieghi totali è risultato pari al 4,60% a marzo 2016, lo stesso valore di febbraio 2015 (4,93% a fine 2015; 0,86%, prima dell’inizio della crisi). In Italia i depositi aumentano, a fine aprile 2016, di 59,5 miliardi di euro rispetto all’anno precedente (su base annua, +4,7% in accelerazione rispetto al +3,7% di marzo), mentre diminuisce, sempre su base annua, la raccolta a medio e lungo termine, tramite obbligazioni, (ad aprile 2016: -15,9%, segnando una diminuzione su base annua in valore assoluto di 67,5 miliardi di euro). L’andamento della raccolta complessiva (depositi da clientela residente + obbligazioni) registra ad aprile 2016 una variazione, sempre su base annua, di -0,5%. Dalla fine del 2007, prima dell’inizio della crisi, ad oggi la raccolta da clientela è passata da 1.513 a 1.686,2 miliardi di euro, segnando un aumento – in valore assoluto – di circa 173,5 miliardi. Il tasso di interesse medio sul totale della raccolta bancaria da clientela (somma di depositi, obbligazioni e pronti contro termine in euro a famiglie e società non finanziarie) in Italia si è collocato all’1,10% (1,12% il mese precedente; 2,89% a fine 2007). Il tasso praticato sui depositi (conti correnti, depositi a risparmio e certificati di deposito) si è attestato allo 0,47% (0,49% il mese precedente), quello sui PCT a 0,84% (0,80% il mese precedente). Il rendimento delle obbligazioni è risultato pari al 2,90%, 2,91% il mese precedente.Lo spread fra il tasso medio sui prestiti e quello medio sulla raccolta a famiglie e società non finanziarie permane in Italia su livelli particolarmente bassi, ad aprile 2016 è risultato pari a 202 punti base (204 punti base il mese precedente). Prima dell’inizio della crisi finanziaria tale spread superava i 300 punti (329 punti % a fine 2007).

Fonte : Teleborsa

Startup e pmi innovative, piattaforma online

cubi_innovazioneNuova piattaforma istituzionale per le startup e le PMI innovative italiane progettata in collaborazione con il Ministero dello Sviluppo Economico e con Unioncamere.

La piattaforma web, consultabile anche in inglese, è aperta a tutti e prevede che per ogni startup o PMI innovativa sia disponibile una vetrina di dettaglio articolata in due sezioni: una che presenta le informazioni ufficiali del Registro Imprese, l’altra le informazioni inserite direttamente dal legale rappresentante dell’azienda che le ha sottoscritte con firma digitale.

Maggiori informazioni sul sito dedicato alle startup e alle imprese innovative del Registro Imprese.

20 MILIONI PER IL BANDO DISEGNI + 2

modelli e disegni+2Il Ministero dello sviluppo economico ha deliberato il rifinanziamento delle domande di agevolazione, già presentate al 13 gennaio 2015, data in cui fu sospesa l’operatività del bando, che non hanno trovato copertura finanziaria con le risorse originariamente stanziate.

Il comunicato ministeriale è stato pubblicato nella Gazzetta ufficiale n. 263 del 11/11/2015 e la presentazione delle domande potrà avvenire a partire dal 90esimo giorno successivo alla data di pubblicazione sulla GU e fino ad esaurimento delle risorse finanziarie disponibili.

Data documento:

Martedì, 17 Novembre 2015

Date Validità:

da Martedì, 17 Novembre 2015 a Sabato, 31 Dicembre 2016

Anno fonte:

2015

Descrizione Bando:

La misura sostiene la valorizzazione economica dei disegni/modelli delle micro, piccole e medie imprese sui mercati nazionale e internazionale, attraverso la concessione di contributi a fondo perduto per la messa in produzione di nuovi prodotti correlati ad un disegno/modello registrato (Fase 1 Produzione) e la commercializzazione di un disegno/modello registrato (Fase 2 – Commercializzazione).

Possono richiedere gli incentivi micro, piccole e medie imprese di nuova costituzione, con sede legale e operativa in Italia ed in possesso di almeno uno dei seguenti requisiti:

– sono titolari o licenziatari di un brevetto rilasciato successivamente al  1° gennaio 2013 hanno depositato una domanda di brevetto successivamente al 1° gennaio 2013;

– sono in possesso di una opzione d’uso o di un accordo preliminare di acquisto o di acquisizione in licenza di un brevetto rilasciato successivamente al 1° gennaio 2013;

– sono spin-off accademici costituiti da meno di 12 mesi e titolari di un brevetto concesso successivamente al 1° gennaio 2012.

Beneficiari:

  • PMI

Settore:

  • Tutti ad esclusione del settore agricolo

Investimenti:

  • Altro

Ubicazioni:

  • Italia

Localizzazione:

Intero territorio nazionale.

Agevolazioni Previste:

E’ prevista la concessione di un contributo a fondo perduto, erogato in regime de minimis, del valore massimo di €. 65.000 per la produzione e di €. 15.000, per la commercializzazione di nuovi prodotti correlati ad un disegno/modello registrato.

Il limite massimo raggiungibile per impresa registrata è pari ad €. 120.000: pertanto è possibile presentare più richieste di agevolazione, ciascuna per ogni diverso disegno/modello registrato fino al raggiungimento dell’importo massimo di €. 120.000.

Iniziative Ammissibili:

Per la produzione sono ammessi costi inerenti:

realizzazione di prototipi e stampi;

consulenza tecnica relativa alla catena produttiva;

consulenza legale relativa alla catena produttiva;

consulenza specializzata nell’approccio al mercato (strategia, marketing, vendita, comunicazione).

Per la commercializzazione sono ammessi costi per:

– organizzazione e sviluppo (progettazione organizzativa, IT governance, studi e analisi per il lancio di nuovi prodotti, studi e analisi per lo sviluppo di nuovi mercati);

– trasferimento tecnologico (proof of concept, due diligence tecnologica, predisposizione degli accordi di cessione in licenza del brevetto, predisposizione degli accordi di segretezza).

Procedura:

La presentazione delle domande di agevolazione potrà avvenire a decorrere dal 12 febbraio 2016 e fino ad esaurimento delle risorse disponibili.

CREDITO D’IMPOSTA PER INVESTIMENTI IN ATTIVITÀ DI RICERCA E SVILUPPO

Credito d'imposta per R&SPossono beneficiare dell’agevolazione di cui al presente decreto tutte le imprese, indipendentemente dalla forma giuridica, dal settore economico in cui operano nonché dal regime dal contabile adottato, che effettuanoinvestimenti in attività di ricerca e sviluppo a decorrere dal periodo d’imposta successivo a quello in corso al 31 dicembre 2014 e fino a quello in corso al 31 dicembre 2019. 

Sono ammissibili al credito d’imposta le seguenti attività di ricerca e sviluppo: lavori sperimentali o teorici svolti, ricerca pianificata o indagini critiche miranti ad acquisire nuove conoscenzeacquisizione, combinazione, strutturazione e utilizzo delle conoscenze e capacità esistenti di natura scientifica, tecnologica e commerciale, produzione e collaudo di prodotti, processi e servizi.

Il credito d’imposta spetta, fino ad un importo massimo annuale di euro 5 milioni per ciascun beneficiario, in misura percentuale, a seconda della tipologia dei costi ammissibili, del 50 e/o del 25% della spesa incrementale.

La presentazione delle domande di agevolazione potrà avvenire a partire dal 13 gennaio 2016 e fino ad esaurimento delle risorse finanziarie disponibili. 

Nubifragio 1 agosto: 20 milioni di euro a tasso zero stanziati da ChiantiBanca

Nubifragio1agosto

Venti milioni di euro. A tasso zero : è la risposta, concreta e immediata, che ChiantiBanca dà a pochissimi giorni dal nubifragio che sabato 1 agosto ha colpito con violenza Firenze e i comuni limitrofi.

Un plafond di venti milioni di euro destinati a dare un aiuto rapido e agevolato, a famiglie e imprese che da quel nubifragio sono uscite con danni a immobili, macchinari, … .

I destinatari della speciale linea di finanziamento sono, come detto, i privati (fino a 25mila euro) e le aziende (fino a 50mila euro). Per maggiori dettagli rivolgersi alle filiali ChiantiBanca o visitare il sitowww.chiantibanca.it (sezione “credito di emergenza”).

Per quanto riguarda le forme tecniche, sono di due tipi: finanziamento chirografario per il ri-acquisto di beni danneggiati o distrutti; scoperto di conto nel caso si tratti di bene assicurati nell’attesa del ristoro da parte dell’assicurazione stessa.

Rinegoziazione mutui verso una nuova proroga: decreto il 5 giugno e scadenza il 12

imagesSi profila un nuovo ritocco al calendario della rinegoziazione dei mutui, che potrebbe dar tempo agli enti locali di inviare le delibere fino al 12 giugno e al Governo di varare il decreto enti locali ora in programma per venerdì prossimo, 5 giugno, dopo l’ennesimo rinvio.

La proroga
La decisione di Cassa depositi e prestiti si dovrebbe conoscere già oggi, e confermerebbe l’apertura della Cassa già manifestata la scorsa settimana con la prima proroga, risolvendo i problemi aperti dal nuovo rinvio del decreto come segnalato sul  Quotidiano delfi enti locali e della Pa: in questo modo ci sarebbe una settimana piena di tempo per convocare i consigli comunali e provinciali con copertura normativa piena, e inviare il tutto alla Cdp per la rinegoziazione. Un dato è certo: se il nuovo calendario sarà confermato, non ci sarà spazio per altri rinvii, perché in gioco ci sono le rate in scadenza il 30 giugno. Per il decreto in cantiere da settimane, dunque, venerdì prossimo è l’ultima data utile, perché un’approvazione ulteriormente rimandata mancherebbe il segno.

Il nodo
Il problema riguarda le migliaia di amministrazioni locali che ancora non hanno approvato il bilancio preventivo, e che quindi con le regole ordinarie non potrebbero bussare alla Cassa depositi e prestiti per rivedere i piani di ammortamento. Le bozze di decreto, di conseguenza, prevedono una norma che consente la rinegoziazione anche a chi è in esercizio provvisorio, ovviamente con l’obbligo «di effettuare le relative iscrizioni nel bilancio di previsione» quando sarà approvato. Una prima spinta in questo senso era stata data nei giorni scorsi dalla circolare delgi affari regionali in cui il sottosegretario Gianclaudio Bressa invitava gli enti «a predisporre fin da subito gli atti necessari di giunta e consiglio» in vista dell’approvazione del decreto. Senza copertura normativa, però, il passaggio in consiglio rimane problematico, e di qui l’esigenza di un nuovo rinvio.

I tagli alle Città e alle Province
Ieri, intanto, è diventata ufficiale la nuova ripartizione dei tagli da un miliardo fra le Province e le Città metropolitane, che dopo l’accordo raggiunto nella Conferenza Stato-Città del 7 maggio alleggerisce un po’ le richieste per Napoli, Roma e Firenze rispalmando una quota di manovra sulle altre Città.  Le nuove tabelle sono state pubblicate dal Viminale ma è possibile che anche il decreto enti locali se ne occupi con una norma che riprenda i dati diffusi ieri dal ministero. Il passare dei giorni, infine, ha fatto invecchiare parecchio anche l’anticipazione da 1,2 miliardi chiamata a sostenere le casse dei Comuni prima dell’arrivo degli incassi Imu e Tasi. Nel decreto, comunque, ci sarebbe anche la soluzione strutturale dei problemi di cassa che caratterizzano la prima parte dell’anno, con la previsione di assicurare l’anticipo sulle risorse di Imu e Tasi entro il 31 marzo di ogni anno.

Fonte : Il Sole 24 Ore

Sostegno alle start-up innovative (Smart & Start)

downloadAl fine di promuovere, su tutto il territorio nazionale, le condizioni per la diffusione di nuova imprenditorialità e sostenere le politiche di trasferimento tecnologico e di valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata, con decreto del Ministro dello sviluppo economico 24 settembre 2014, pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 264 del 13 novembre 2014, è stato riordinato il regime di aiuto denominato Smart&Start (di cui ai decreti ministeriali 6 marzo 2013 e 30 ottobre 2013), che è ora finalizzato a sostenere la nascita e lo sviluppo delle start-up innovative (come definite dall’art. 25, comma 2, del decreto-legge n. 179/2012 e iscritte nell’apposita sezione del Registro delle imprese) ed è applicabile sull’intero territorio nazionale.

Il nuovo intervento prevede l’agevolazione di programmi d’investimento e costi d’esercizio realizzati e sostenuti nell’ambito di piani d’impresa:

  • caratterizzati da un significativo contenuto tecnologico e innovativo, e/o
  • mirati allo sviluppo di prodotti, servizi o soluzioni nel campo dell’economia digitale, e/o
  • finalizzati alla valorizzazione economica dei risultati del sistema della ricerca pubblica e privata.

I benefici per le start-up innovative sono rappresentati da un finanziamento agevolato senza interessi, nella forma della sovvenzione rimborsabile, e, per le sole imprese costituite da non più di 12 mesi alla data di presentazione della domanda di agevolazione, da servizi di tutoraggio tecnico-gestionale.

Con circolare del Ministro dello sviluppo economico n. 68032 del 10 dicembre 2014 sono stati definiti aspetti rilevanti per l’accesso alle agevolazioni e il funzionamento del regime di aiuto .

Soggetto gestore dell’intervento è Invitalia S.p.a., alla quale sono pertanto affidati gli adempimenti tecnici e amministrativi riguardanti l’istruttoria delle domande, la concessione e l’erogazione delle agevolazioni e l’effettuazione di monitoraggi, ispezioni e controlli.

Le domande di agevolazione potranno essere presentate  esclusivamente per via elettronica, utilizzando la procedura informatica messa a disposizione sul sito internetwww.smartstart.invitalia.it secondo le modalità e gli schemi ivi indicati.
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Disposizioni transitorie relative al passaggio dal vecchio al nuovo intervento Smart&Start

Le domande di agevolazione a valere sul nuovo intervento di cui al decreto ministeriale 24 settembre 2014 potranno essere presentate solo a partire dalla data indicata nella circolare ministeriale di prossima adozione. Tale data sarà comunque definita in modo da lasciare alle imprese un congruo periodo di tempo per analizzare la nuova disciplina prima di presentare la domanda.

Le domande di agevolazione presentate entro il 13 novembre 2014 sono valutate dal Soggetto gestore sulla base delle disposizioni di cui ai decreti ministeriali 6 marzo 2013 e 30 ottobre 2013.

Eventuali domande di agevolazione presentate dalle imprese nel periodo intercorrente tra il 13 novembre 2013 e il termine iniziale che sarà indicato nella circolare ministeriale non saranno prese in considerazione.

Normativa di riferimento

 

CREDITO D’IMPOSTA PER INVESTIMENTI IN BENI STRUMENTALI ( CD Tremonti Quater )

1 PREMESSA

L’art. 18 del DL 24.6.2014 n. 91, entrato in vigore il 25.6.2014 e convertito nella L. 11.8.2014 n. 116, ha introdotto un credito d’imposta a favore delle imprese per incentivare gli investimenti in beni strumentali nuovi, destinati a strutture produttive ubicate nel territorio dello Stato. Con la circ. 19.2.2015 n. 5, l’Agenzia delle Entrate ha fornito i chiarimenti ufficiali relativi alla nuova misura agevolativa. Di seguito si riepiloga la disciplina del c.d. “bonus investimenti”, alla luce dei chiarimenti forniti.

2 SOGGETTI BENEFICIARI DEL CREDITO D’IMPOSTA

L’agevolazione è fruibile dai titolari di reddito d’impresa, a prescindere dal regime contabile o di determinazione del reddito adottato.

Sono quindi ammessi all’agevolazione anche:

gli imprenditori individuali che si avvalgono del nuovo regime agevolato di cui alla L. 190/2014; gli imprenditori individuali che si avvalgono del regime di vantaggio per l’imprenditoria giova- nile di cui all’art. 27 del DL 98/2011;  gli del reddito agrario (e che quindi diventano titolari anche di reddito d’impresa);

gli ciale esercitata);

le stabili imprenditori agricoli, se superano i limiti stabiliti dall’art. 32 del TUIR per la determinazione enti non commerciali (limitatamente al reddito d’impresa derivante dall’attività commer- organizzazioni nel territorio dello Stato di soggetti non residenti. Possono beneficiare dell’agevolazione anche i soggetti di nuova costituzione. I titolari di attività industriali a rischio di rilevanti incidenti sul lavoro connessi con determinate so- stanze pericolose, possono beneficiare dell’agevolazione soltanto se hanno rispettato gli obblighi e le prescrizioni previste dal DLgs. 334/99. Sono, invece, esclusi dal beneficio i lavoratori autonomi (professionisti).

3 AMBITO OGGETTIVO DI APPLICAZIONE

Con riferimento all’ambito oggettivo, sono agevolabili gli investimenti in nuovi macchinari e in nuove apparecchiature comprese nella divisione 28 della Tabella ATECO 2007, destinati a strutture produttive ubicate in Italia.

3.1 MACCHINARI ED APPARECCHIATURE AGEVOLABILI

La divisione 28 della Tabella ATECO 2007 comprende macchinari ed apparecchiature che inter- vengono meccanicamente o termicamente sui processi di lavorazione. Si tratta, ad esempio, di: macchine di impiego generale;

macchine per l’agricoltura e la silvicoltura;

macchine per la formatura dei metalli e altre macchine utensili;

macchine per impieghi speciali, quali quelle utilizzate nelle industrie tessili e della carta. Per espressa previsione normativa, sono agevolabili soltanto i beni nuovi, ossia quelli non utilizzati presso altri soggetti. Beni strumentali I suddetti beni devono essere strumentali all’attività esercitata dall’impresa beneficiaria.

3.2 MACCHINARI ED APPARECCHIATURE NON AGEVOLABILI

Non sono agevolabili tutti i beni non richiamati dalla suddetta divisione 28, in particolare gli im- mobili, gli autoveicoli e i computer (salvo che questi ultimi costituiscano parti indispensabili al fun- zionamento di beni complessi inclusi nella divisione 28). Sono inoltre esclusi dall’agevolazione gli investimenti:

di importo unitario inferiore a 10.000,00 euro (limite riferito a ciascun progetto di investimento e non al singolo bene); ai fini di tale verifica assumono rilevanza, oltre al prezzo del bene ovvero dei beni facenti parte del medesimo progetto di investimento, anche gli oneri acces- sori di diretta imputazione (es. trasporto e montaggio), nonché l’eventuale IVA indetraibile;

aventi ad oggetto ben

in beni “merce” e materiali di consumo (es. toner). i usati, ossia beni a qualunque titolo già utilizzati;

3.3 MODALITÀ DI EFFETTUAZIONE DEGLI INVESTIMENTI

Sono agevolabili gli investimenti effettuati mediante:

acquisto;

leasing;

appalto.

4 PERIODO DI RIFERIMENTO DEGLI INVESTIMENTI

L’incentivo fiscale riguarda gli investimenti effettuati dal 25.6.2014 al 30.6.2015. Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate, il beneficio matura, per i soggetti “solari”, in due periodi d’imposta:

2014, con riferimento agli investimenti realizzati nel periodo 25.6.2014 – 31.12.2014;

2015, con riferimento agli investimenti realizzati nel periodo 1.1.2015 – 30.6.2015. Al fine di individuare il momento di effettuazione dell’investimento, occorre fare riferimento:

per l’acquisto dei beni mobili, alla data di consegna o spedizione dei beni ovvero, se successiva, alla data in cui si verifica l’effetto traslativo o costitutivo della proprietà o di altro diritto reale;

per le prestazioni di servizi, alla data in cui le prestazioni si considerano ultimate;

per gli investimenti mediante appalto, alla data di ultimazione della prestazione oppure alla data di accettazione dello stato di avanzamento dei lavori da parte del committente;

per gli investimenti mediante leasing, alla data in cui il bene è consegnato.

5 MECCANISMO DI CALCOLO DEL CREDITO D’IMPOSTA

L’agevolazione consiste in un credito d’imposta pari al 15% della differenza tra:

 gli investimenti agevolabili effettuati nel periodo d’imposta di riferimento (2014 o 2015);

 la media degli investimenti nei beni agevolabili realizzati nei cinque periodi d’imposta pre- cedenti, con facoltà di escludere dal calcolo della media il periodo in cui l’investimento è stato maggiore.

Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate, la suddetta media deve essere quindi calcolata con riferimento al quinquennio:

 2009-2013, per gli investimenti 2014 (25.6.2014 – 31.12.2014);

 2010-2014, per gli investimenti 2015 (1.1.2015 – 30.6.2015). Considerando la possibilità di escludere dal calcolo della media il periodo in cui l’investimento è stato maggiore, il divisore della sommatoria degli investimenti è pari a 4 e non a 5.

5.1 IMPRESE DI RECENTE COSTITUZIONE

Per le imprese in attività al 25.6.2014 (data di entrata in vigore del DL 91/2014) che hanno iniziato l’attività da meno di cinque anni, la mediaaritmetica degli investimenti agevolabili che rileva ai fini del beneficio fiscale è quella risultante dagli investimenti realizzati in tutti i periodi d’imposta precedenti al 2014 (o al 2015), con la facoltà di escludere, anche in questo caso, il valore più alto.

5.2 IMPRESE DI NUOVA COSTITUZIONE

Il credito d’imposta spetta anche ai soggetti costituiti dopo il 25.6.2014 (data di entrata in vigore del DL 91/2014), i quali beneficiano dell’agevolazione in relazione al valore complessivo degli inve- stimenti realizzati in ciascun periodo d’imposta.

6 MODALITÀ DI FRUIZIONE DEL CREDITO D’IMPOSTA

Il credito d’imposta:  è ripartito in tre quote annuali di pari importo;

è utilizzabile in compensazione mediante il modello F24, ai sensi dell’art. 17 del DLgs. 241/97.

6.1 DECORRENZA DELL’UTILIZZO

La prima quota del credito d’imposta è utilizzabile a decorrere dal 1° gennaio del secondo periodo d’imposta successivo a quello in cui è stato effettuato l’investimento. Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate:

in caso di investimenti effettuati nel 2014 (25.6.2014 – 31.12.2014), la prima quota è utiliz- zabile dall’1.1.2016;

in caso di investimenti dall’1.1.2017. effettuati nel 2015 (1.1.2015 – 30.6.2015), la prima quota è utilizzabile L’Agenzia delle Entrate ha, inoltre, precisato che la seconda e la terza quota sono utilizzabili a decorrere dal 1° gennaio, rispettivamente, del terzo e del quarto periodo d’imposta successivo a quello in cui l’investimento è stato effettuato. Pertanto:

in caso di investimenti 2014, la seconda quota è utilizzabile dall’1.1.2017 e la terza dal- l’1.1.2018;

in caso di investimenti l’1.1.2019. 2015, la seconda quota è utilizzabile dall’1.1.2018 e la terza dal- 3 Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate, in caso di mancato utilizzo in tutto o in parte di tale importo nei predetti limiti (per incapienza), l’ammontare residuo potrà essere utilizzato:

 già nel successivo periodo d’imposta, secondo le modalità proprie del credito;  andando, così, a sommarsi alla quota fruibile in quel periodo d’imposta.

6.2 INDICAZIONE NELLE DICHIARAZIONI DEI REDDITI

Il credito d’imposta in esame deve essere indicato nel quadro RU:  della dichiarazione dei redditi relativa al periodo d’imposta nel corso del quale è maturato (periodo d’imposta in cui sono stati realizzati gli investimenti agevolati);  del del quale se ne conclude l’utilizzo. le dichiarazioni dei redditi relative ai periodi d’imposta successivi, fino a quello nel corso

6.3 NON APPLICAZIONE DEL LIMITE ANNUALE ALL’UTILIZZO DEI CREDITI D’IMPOSTA AGEVOLATIVI

Al credito d’imposta in esame non si applica il limite annuale per l’utilizzo dei crediti d’imposta di cui al quadro RU del modello UNICO, previsto dall’art. 1 co. 53 della L. 244/2007, pari a 250.000,00 euro. Pertanto, il credito d’imposta in esame può essere fruito annualmente senza alcun limite quantita- tivo, quindi anche per importi superiori al limite di 250.000,00 euro applicabile ai crediti d’imposta agevolativi.

6.4 NON APPLICAZIONE DEI LIMITI ALLE COMPENSAZIONI NEL MODELLO F24

All’utilizzo del credito d’imposta in esame non si applicano altresì:  il limite “generale” annuale alle compensazioni nel modello F24, di cui all’art. 34 della L. 388/2000, innalzato a 700.000,00 euro dall’1.1.2014;

il L. 122/2010), in presenza di debiti: – divieto di compensazione nel modello F24, ai sensi dell’art. 31 co. 1 del DL 78/2010 (conv. iscritti a ruolo per imposte erariali e relativi accessori, ovvero derivanti da accertamenti esecutivi emessi dall’1.10.2011; – di ammontare superiore a 1.500,00 euro; – per i quali sia scaduto il termine di pagamento.

7 REGIME FISCALE DEL CREDITO D’IMPOSTA

Il credito d’imposta in esame:non concorre alla formazione della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi, comprese le relative addizionali regionali e comunali;

 non concorre alla determinazione del valore della produzione netta ai fini IRAP; non rileva ai fini della determinazione della quota di interessi passivi deducibile dal reddito d’impresa, ai sensi dell’art. 61 del TUIR;

non rileva ai fini della determinazione della quota di spese e altri dagli interessi passivi, deducibile dal reddito d’impresa, ai sensi dell’art. 109 co. 5 del TUIR. componenti negativi diversi.

8 REVOCA DELL’AGEVOLAZIONE

L’agevolazione viene revocata nel caso in cui l’imprenditore, prima del secondo periodo d’imposta successivo a quello in cui avviene l’acquisto:

ceda i beni agevolati a terzi; oppure destini i beni a finalità estranee all’esercizio d’impresa. Come chiarito dall’Agenzia delle Entrate: 4

Credito agevolato, continua la discesa del tasso che raggiunge quota 2,28%

euro-banconote-crowdfunding--258x258Nuovo ribasso a marzo per il tasso di riferimento per il credito agevolato ad industria, commercio, artigianato, editoria, industria tessile e zone sinistrate del Vajont (settore industriale), la cui misura in vigore dal primo del mese si porta sul valore di 2,28 % con un decremento di intensità analoga a quello fatto segnare lo scorso mese, dello 0,20 %, rispetto al 2,48 % in vigore a febbraio.
Si tratta pertanto del secondo minimo storico consecutivo che si registra nei valori del parametro che in tal modo rafforza la tendenza alla diminuzione già avviatasi dallo scorso mese di gennaio, e che ci riporta alla lunga serie di ribassi e di minimi storici che hanno caratterizzato gran parte dello scorso anno.

A seguito di questa evoluzione fanno segnalare ulteriori decrementi rispetto ai livelli minimi dello scorso mese anche i valori dei tassi agevolati delle leggi che dipendono dal tasso di riferimento nazionale.
A tale proposito si deve tenere presente che gli attuali valori dei tassi di riferimento, e di conseguenza dei tassi agevolati ad essi collegati, sono stati calcolati in base alle commissioni onnicomprensive a favore degli Istituti di Credito in vigore per l’anno 2014. Pertanto, in caso di variazione di dette commissioni per l’anno 2015, anche i valori dei tassi di riferimento e dei tassi agevolati ad essi collegati varieranno retroattivamente a far data dal primo gennaio.

Si segnala una prosecuzione del periodo di stabilità, dopo la diminuzione verificatasi dal primo gennaio scorso, nell’andamento del tasso di riferimento comunitario da applicare per le operazioni di attualizzazione e rivalutazione per concessione di incentivi a favore delle imprese.
Il valore di questo indicatore resta fissato dal primo dell’anno sul valore di 1,34 % (0,34 tasso base maggiorato di 100 punti) con un decremento dello 0,10 per cento rispetto al valore di 1,44 % in vigore in precedenza.

Resta stabile anche il tasso di sconto comunitario dopo l’ultima variazione decisa dalla Banca Centrale Europea che ha diminuito il livello del tasso minimo di offerta sulle operazioni di rifinanziamento principali dell’Eurosistema, con validità a partire dall’operazione con regolamento 10 settembre 2014, fissando il valore del parametro all’attuale 0,05 % rispetto alla precedente misura dello 0,15 per cento con una diminuzione complessiva dello 0,10 per cento.

Si rileva una prosecuzione della tendenza alla diminuzione anche nell’evoluzione dei valori dei rendimenti effettivi lordi dei titoli pubblici; Il dato per gennaio 2015 del Rendistato si fissa infatti al 1,329 % con una notevole variazione in diminuzione pari allo 0,221 %, rispetto al valore di 1,550% fatto segnare a dicembre.
Rammentiamo che all’andamento del Rendistato è direttamente legato il valore del tasso di riferimento di cui rappresenta la componente variabile, unitamente al valore della commissione onnicomprensiva a favore degli Istituti di Credito che, al contrario, resta fissa per tutto l’anno.

Indicatori finanziari nazionali
Si segnala una nuova diminuzione a febbraio nell’evoluzione dei valori medi mensili dell’Euribor, anche in questo caso dopo la sostanziale stabilità che aveva caratterizzato lo scorso mese; le misure medie mensili relative all’Euribor (Euro Interbank Offered Rate) tre mesi, tasso di riferimento per il mercato interbancario si portano infatti sul valore di 0,050 % per l’indicatore a base 360; e sul valore di 0,051 % per l’indicatore a base 365, entrambi con una variazione dello 0,015 % rispetto ai precedenti dati di gennaio.
Detta evoluzione risulta confermata anche facendo riferimento ai valori puntuali con valuta 02/03/2015 i cui valori si collocano allo 0,040 % ed allo 0,041 % rispettivamente per i valori a base 360 e 365 entrambi con una flessione, molto contenuta, dello 0,013 per cento rispetto ai dati con valuta 30/01/2015.

Fonte : Il Sole 24 Ore