Brasile, Igp al rialzo

imagesIn Brasile, l’indice generale dei prezzi (Igp) è salito dell’1,12% tra il 21 e il 31 maggio, in rialzo rispetto all’aumento dello 0,59% del periodo compreso tra il 21 e il 30 aprile. E’ quanto riferito dalla Getulio Vargas Foundation, che ha aggiunto che, in termini annuali, il dato si è attestato all’11,58%, in aumento rispetto al 10,84% del mese precedente.

L’indicatore Igp-M misura l’inflazione aggiustata per i contratti d’affitto abitativi annuali e per le proprietà commerciali in Brasile. I prezzi all’ingrosso, che incidono sull’Igp-M per il 60%, sono aumentati dell’1,55% nell’ultima rilevazione, rispetto al +0,65% registrato nell’analogo periodo del mese precedente. I prezzi al consumo, invece, che pesano per il 30% sull’indice, sono saliti dello 0,35%, meno rispetto all’aumento dello 0,58% di aprile.

I costi di costruzione, che incidono per il 10% sul totale, sono infine cresciuti dello 0,08%, mentre, nella precedente rilevazione, il dato era risultato a +0,25%.

Font : Milano Finanza

Borse 2016: Brasile in testa e Piazza Affari in coda

imagesQuest’anno in Borsa si balla il samba e il tango. Nel corso del 2016 la Borsa brasiliana (Bovespa) e quella argentina (Merval) guidano nettamente le classifiche dei rendimenti con rialzi pari al 24,3% nel caso del Bovespa e del 17,4% nel caso del listino di Buenos Aires.

Di segno opposto le Borse asiatiche, che risultano finora le peggiori: l’indice Official B di Shangai perde dall’inizio dell’anno il 13,6% e il Topix di Tokyo è in discesa del 13,3%.

Tra le peggiori al mondo c’è quest’anno anche quella di Milano: il FtseMib, l’indice che raccoglie le blue chips della Borsa italiana, perde dall’inizio dell’anno il 13,1% ed è il peggiore d’Europa. Pur essendo ancora in rosso, molto meglio fanno le Borse di Francoforte (-6,5%), Parigi (-5,3%), Londra (-0,5%), Madrid (-8,3%) e Zurigo (-9,7%).

Le Borse europee si collocano nel 2016 a metà strada tra i peggiori listini (quelli asiatici) e i migliori (i sudamericani) e stanno performando peggio delle Borse americane, che sono in fase di recupero e si trovano dopo i primi quattro mesi dell’anno attorno alla parità (Dow Jones  +0,4% e S&P 500 – 0,3%) anche se il Nasdaq perde ancora il 6%.

Brasile approvato “Impeachment” per il Presidente Rousseff

imagesIl processo di impeachment contro Dilma Rousseff in Brasile compie un passo decisivo. La Camera ha approvato la messa in stato di accusa della presidente con una larga maggioranza. Servivano i due terzi, 342 voti, e il fronte d’opposizione ne ha messi insieme ben 367, oltre le aspettative. In pratica tutti i partiti della maggioranza hanno abbandonato Dilma tranne il suo, il Pt, e alcuni alleati tradizionali.

Ora il processo deve essere ratificato dal Senato, ma si tratta di una formalità, perché la maggioranza semplice lì richiesta è praticamente certa. Poi la Rousseff dovrà lasciare il palazzo del Planalto, la sede della presidenza della Repubblica, e al suo posto arriverà ad interim il suo attuale vice, Michel Temer, che formerà un nuovo governo. La legge prevede però che l’allontanamento sia temporaneo, per un massimo di sei mesi, mentre in Senato verrà instaurato il processo vero e proprio. Già dalle prossime ore cresceranno le pressioni affinché la Rousseff presenti le dimissioni definitive, così che la partita si chiuda in modo indolore invece di trascinarsi per mesi. Parlerà oggi, la presidente, mentre la reazione del governo è giunta nella notte per bocca dell’Avvocato generale José Eduardo Cardozo: «Tristezza e indignazione. E’ stata una decisione di natura politica, il che non è previsto dalla nostra Costituzione nei processi di impeachment. Per noi resta un golpe, che resterà nella storia del Brasile come una pagina vergognosa». Cardozo ha anticipato che la presidente non si dimetterà mai prima del tempo «e la sua lotta continuerà».

Fonte: Corriere della Sera

Brasile, la procura di San Paolo chiede l’arresto di Lula

downloadLa procura di San Paolo ha chiesto l’arresto preventivo per l’ex presidente Lula. La misura cautelare si riferisce alla vicenda dell’attico di Guarujà, sul litorale di San Paolo, di cui – secondo l’accusa – l’ex presidente avrebbe occultato la proprietà.
Lula si dichiara innocente e nega di essere il proprietario dell’immobile di lusso, che risulta intestato all’impresa di costruzioni Oas, coinvolta nell’inchiesta ‘Lava Jato’ sulle tangenti del colosso petrolifero statale Petrobras. La procura ha denunciato Lula per falso ideologico e riciclaggio. Nella stessa inchiesta sono coinvolti anche la moglie dell’ex presidente, Marisa, e il loro primogenito, Fabio Luis.
Lula doveva già essere interrogato il 17 febbraio scorso, assieme alla moglie, sulla vicenda dell’attico al mare, che i magistrati sospettano sia stato acquistato con tangenti pagate dall’azienda petrolifera statale Petrobras e la proprietà occultata con prestanome di comodo.
L’interrogatorio venne però cancellato dal pm di San Paolo Cassio Conerino.
LULA E CONSORTE I VERI PROPRIETARI. La procura sospetta che Lula e sua moglie siano i reali proprietari dell’attico di Guarujà, intestato alla holding del mattone Oas, coinvolta nell’inchiesta ‘Lava Jato’, che ha già portato in carcere decine di politici, manager, imprenditori e faccendieri.
Lula ha ripetutamente smentito di essere il proprietario dell’partamento ma ha ammesso che in passato gliene era stato proposto l’acquisto. L’Istituto Lula, la fondazione dell’ex capo di stato, ha precisato il mese scorso che la signora Marisa aveva acquistato una quota dell’immobile attraverso una cooperativa del sindacato dei bancari, che venne però dichiarata insolvente e la proprietà dell’intero condominio Solaris venne rilevata dalla Oas.
ARREDATO DALLA MOGLIE. Gli investigatori sospettano invece che l’attico sia stato acquistato da Lula e arredato su dirette indicazioni della moglie dell’ex presidente. I magistrati sono arrivati a questa conclusione dopo aver interrogato un centinaio di persone tra vicini di casa, operai, portinai e impiegati dello stabile. Lula aveva detto oggi che se sarebbe stato arrestato sarebbe diventato un eroe, ma se non finirà in carcere sarà nuovamente eletto presidente nel 2018. Secondo fonti di stampa, la presidente Dilma Rousseff avrebbe offerto al suo predecessore di entrare a far parte della sua squadra di governo per sottrarsi alla ‘persecuzione giudiziaria’.

Fonte : MSN

Brasile, l’economia si contrae ma meno delle attese

21696888_XS.t.W300.H188.M4Si conferma in difficoltà l’economia del Brasile,colpa dell’inflazione monstre che sta obbligando la Banca Centrale a far decollare i tassi di interesse nonostante la congiuntura poco brillante.

Nei primi tre mesi dell’anno, il Prodotto Interno Lordo(PIL) della Repubblica federale dell’America Meridionale ha registrato una contrazione dello 0,2% rispetto al trimestre precedente, inferiore al -0,5% del consensus, e dell’1,6% rispetto ai primi tre mesi del 2014 (-1,8% le attese degli analisti).

Le cose potrebbero peggiorare in futuro, con il mercato che prevede una flessione più ampia del PIL nel 2° trimestre dell’anno rispetto a quella registrata nel 1° trimestre, prima che si intraveda una ripresa.

Fonte: Teleborsa

Brasile – Va a Sarutaià il 24° Premio Ernesto Illy

imagesIl vincitore del 24/o Premio Ernesto Illy per la Qualità del Caffè Espresso è Norival Favaro, produttore di Sarutaiá, cittadina con meno di 4 mila abitanti a ovest di San Paolo.

Dopo tre anni di incontrastato dominio dei coltivatori del Minas Gerais, il riconoscimento quest’anno si trasferisce nello stato di san Paolo. Norival Favaro ha ricevuto il trofeo e 60mila Real Brasiliani durante la cerimonia di premiazione del concorso organizzato da illycaffè.

L’azienda triestina ha assegnato premi del valore di oltre 200mila Real Brasiliani ai coltivatori (40 finalisti nazionali, più i vincitori regionali) e ai vincitori di premi speciali. Gli altri finalisti provengono dalla regione di Minas Gerais: Antonio Bittencourt Ramos, dalla Regione di Matas de Minas, classificatosi al secondo posto (35.000 real); Carlos André Dognani vincitore nel 2011, che quest’anno si è aggiudicato il terzo premio (18.000); Ronalt Marques de Araújo, anche lui della Regione di Matas, e Diogo José Myaki, del Cerrado Mineiro, arrivati rispettivamente quarto e quinto (9.000 e 5.000)

Il Brasile attua la terza stretta consecutiva: tassi Selic al 12,25%. E aumentano le tasse

imagesLa Banca Centrale del Brasile, guidata dal governatore Alexandre Tombini, ha alzato i tassi nelle scorse ore per la terza volta consecutiva dopo la rielezione del presidente Dilma Rousseff. Il Selic è stato aumentato di 50 punti base al 12,25% per contrastare un’inflazione ancora troppo alta. La crescita dei prezzi a dicembre è stata del 6,41% su base annua, pur in rallentamento dal 6,56% del mese precedente, rientrando nel target del 4,5% più un margine di tolleranza del 2%. Tuttavia, gli analisti prevedono che l’inflazione resterà al di sopra del target massimo per quest’anno e sopra il 4,5% nel 2016.

Il real brasiliano è crollato del 15% negli ultimi 6 mesi, segno della sfiducia dei mercati verso la valuta sudamericana. E la crescita del pil è stata di appena lo 0,2% lo scorso anno, 10 volte in meno delle previsioni iniziali. Per quest’anno, la crescita dovrebbe attestarsi allo 0,4% e accelerare nel 2016 all’1,8%.

Nel tentativo di recuperare credibilità sui mercati, dopo che il deficit si è attestato ai massimi dell’ultimo decennio, toccando il 5% del pil negli ultimi mesi del 2014, la Rousseff ha nominato come nuovo ministro delle Finanze Joachim Levy, noto per le sue posizioni più solide in materia fiscale, tanto da essere soprannominato “Edward Mani di Forbice”. Levy prende il posto di Guido Mantega, la cui gestione sotto il primo mandato della Rousseff è stata considerata disastrosa, con un peggioramento vistoso delle finanze statali e un rallentamento della crescita. Da Davos, in Svizzera, dove sta partecipando al World Economic Forum, il neo-ministro ha dichiarato che è importante che gli investitori comprendano che il governo brasiliano non si stia concentrando sul breve termine.

Levy ha già annunciato un piano di aumento delle tasse per 20 miliardi di real (quasi 8 miliardi di dollari), che toccheranno le importazioni, il credito, il carburante, cosmetici, mentre è stato attuato a inizio mese un taglio della spesa pubblica di 1,9 miliardi di real al mese. Su base annua, i tagli dovrebbero essere di almeno 18 miliardi di real e si tradurranno in minori benefici per pensionati e disoccupati.

La stretta monetaria di queste ore potrebbe non essere l’ultima. Ora che Tombini può lavorare di sponda con il governo, potrebbero essere attuati nuovi aumenti dei tassi per combattere l’inflazione, anche se la contestuale stretta fiscale potrebbe essere efficace nel raggiungimento dell’obiettivo, evitando che la il ciclo rialzista sia lungo.

Fonte:
investireoggi

Brasile, la banca centrale taglia le stime di crescita

imagesSforbiciata alle stime di crescita per l’economia brasiliana.

La banca centrale del paese carioca stima ora un’espansione allo 0,2% quest’anno in rallentamento rispetto al +0,7% previsto in precedenza. Per l’istituto il moderato credito e la crescita dei consumi, insieme all’aumento degli investimenti aiuteranno la crescita del Prodotto Interno Lordo nel medio termine.

Quanto all’inflazione è attesa al 6,4%, nel 2014, rispetto al 6,3% delle stime precedenti e molto vicina al target del 6,5% fissato dalla banca. I prezzi al consumo caleranno, poi, l’anno prossimo al 6,1% fino a raggiungere il 5% nel 2016.

I tassi d’interesse resteranno al livello attuale dell’11,75% dopo la nuova stretta decisa dalla Banca centrale a inizio dicembre

Il Brasile non riparte, Pil 2014 fermo (+0,19%), Rousseff cerca ricetta anticrisi

imagesSi allontano la prospettiva di una ripresa economica in Brasile. Le nuove stime, rilasciate dalla Banca Centrale, prevedono una crescita del Pil dello 0,19% per il 2014 e dello 0,77% nel 2015. L’inflazione veleggia sempre attorno al 6,5%, con il governo alle prese con il tentativo di raffreddare i prezzi.

Un rallentamento economico che si conferma più lungo del previsto, proprio mentre il Paese affronta una grave crisi di fiducia. Lo scandalo Petrobras (un sistema di tangenti articolato e capillare) è molto più di un episodio di corruzione soprattutto perché svela una modalità di gestione della politica.

Il potente Pt (Partito dei lavoratori) che ha espresso gli ultimi due presidenti, Lula da Silva e Dilma Rousseff, mostra un’attitudine di controllo dello Stato che si traduce, secondo molti analisti politici, in un groviglio di interessi, collusioni e corruzioni che fa male al Paese. L’ex presidente Fernando Henrique Cardoso, esponente del Psdb (Partito socialista) descrive il Pt come una organizzazione burocratica che necessita molti soldi.
I meriti dei due governi Lula, capaci di traghettare fuori dalla povertà 30milioni di poveri e farli approdare nella tanto anelata classe media, sono indiscussi.

Ora però il modello di politica economica centrato sugli incentivi ai consumi pare aver raggiunto una soglia critica. Molti brasiliani sono ormai indebitati e va ricercata una nuova via. Il nuovo ministro dell’Economia, Joaquim Levy, sostituisce Guido Mantega che per molti anni ha svolto un buon lavoro. La grande sfida sarà quella di spingere l’economia senza che venga stritolata e munta dallo Stato.

Fonte:
Il Sole 24 Ore

Brasile – tassi di interesse alzati all’11,25% e il real guadagna il 3% in un solo giorno

imagesDopo la vittoria al fotofinish di Dilma Rousseff alle elezioni presidenziali, che le hanno permesso di restare in carica per altri quattro anni, in Brasile è arrivata l’ora della stretta monetaria per attirare nuovamente capitali esteri e ripristinare la fiducia sul real. La banca centrale sudamericana ha infatti aumentato i tassi di interesse di un quarto di punto all’11,25%, dopo che da aprile scorso aveva interrotto i rialzi per non far scendere ulteriormente il grado di popolarità della Rousseff, che in effetti alla fine è riuscita a strappare la vittoria solo per una manciata di voti.

Il tasso di riferimento Selic all’11,25% dovrebbe far ripartire il cambio del real brasiliano, che lunedì era sceso sui livelli più bassi degli ultimi nove anni dopo l’annuncio della vittoria della Rousseff alle elezioni per la carica di presidente del Brasile. Il rialzo dei tassi ha sorpreso praticamente tutti gli analisti finanziari, tanto che solo uno dei 54 esperti intervistati da Bloomberg aveva prospettato la stretta sui tassi. Il governatore della banca centrale di Brasilia, Alexandre Tombini, ha atteso prima l’esito elettorale e poi ha aumentato il costo del denaro.

Una motivazione importante alla base del rialzo dei tassi è senza dubbio l’inflazione galoppante, che a metà ottobre risultava pari al 6,62% su base annua, quasi mezzo punto in più rispetto a un mese prima. Questo livello è di poco superiore al target massimo di inflazione tollerato dall’istituto monetario brasiliano, che ha un obiettivo del 4,5% al quale può aggiungere un +/-2%. Il tema caldo dell’inflazione oltre le soglie di allerta in Brasile sarà affrontato con maggiore attenzione dalla Rousseff, sotto la quale il gigante sudamericano ha sperimentato la crescita economica più bassa da oltre vent’anni.

Sul mercato valutario il real brasiliano è in netta ripresa, dopo che il tasso di cambio USDBRL era salito fin sopra 2,55 nella sessione di lunedì. Bisogna ricordare che negli ultimi due mesi la valuta brasiliana era arrivata a perdere quasi il 15% del proprio valore, a causa della debolezza dell’economia (finita addirittura in recessione) e all’enorme deflusso di capitali esteri. Dopo l’annuncio dell’aumento del tasso Selic, il cambio dollaro/real si è mosso con decisione verso il basso scendendo fino a 2,39 sui minimi da oltre due settimane.

Fonte:
Forexinfo